Ettore Sansavini

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Ettore Sansavini (Forlì, 29 febbraio 1944) è un imprenditore italiano che opera nel campo della sanità, fondatore e presidente del gruppo GVM Care & Research con 49 strutture ospedaliere in cinque Paesi[1] e un centro termale a Castrocaro,[2] terzo produttore privato[3] e noto per la specializzazione in cardiochirurgia e il trattamento delle patologie delle carotidi[4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sansavini[5] ha frequentato l'istituto tecnico industriale per un anno prima di lasciare la scuola per sostenere la madre vedova. Consegue il diploma di ragioneria alle scuole serali.[6] Nel 2016 si laurea in economia.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Sansavini inizia a lavorare da adolescente come tuttofare. Presto diventa responsabile del magazzino in un'azienda di antiparassitari. Nel 1962 ottiene il primo lavoro nel campo della sanità presso la casa di cura Villa Igea a Forlì.[7] Sansavini diventa successivamente direttore amministrativo e poi direttore generale della casa di cura Villa Maria a Cotignola. Dopo aver acquisito delle quote, nel 1973 forma il Gruppo Villa Maria, diventata poi GVM Care & Research, presente in 5 Paesi.

Nel 1995 Sansavini riceve la Medaglia della Presidenza della Repubblica.

L'anno successivo, nel 1996, viene premiato con la Croce di Grande Ufficiale del Sovrano Ordine di Malta. Nel 2003 viene nominato Romagnolo dell'anno. Nel 1998 istituisce la Fondazione Ettore Sansavini, una onlus impegnata nella ricerca scientifica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo GVM, su reclip.it.
  2. ^ Il re della sanità punta 30 milioni su Castrocaro.pdf [collegamento interrotto], su confindustriaromagna.it, 16 maggio 2019.
  3. ^ Mauro Castelli, La sanità ha un nuovo leader, si chiama Ettore Sansavini, su economiaitaliana.it, 11 aprile 2016. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  4. ^ Alberto Mazzuca, op. cit, p. 228
  5. ^ Alberto Mazzuca, op. cit., p.228-234
  6. ^ Sansavini voleva il S.Raffaele, su panorama.it, 3 marzo 2014. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  7. ^ Alberto Mazzuca, op. cit, p. 229

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Mazzuca, I numeri uno del made in Italy, Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2005 ISBN 88-8490-796-9